Pistoia, 8 gennaio 2024 – Un luogo in cui i malati di Alzheimer, seguiti da operatori specializzati, seguono attività creative e ricreative capaci di risvegliare interesse, riattivare la mente e le emozioni aiutando a rallentare il decorso della malattia. E’ il nuovo Atelier Alzheimer di Pistoia, inaugurato oggi alla Casa dell’Anziano di Monteoliveto, in Via Bindi, struttura gestita dalla Fondazione Sant’Atto.

Il servizio è promosso dalla cooperativa sociale Nomos e si inserisce nell’azione di Sostegno all’Assistenza Socio Sanitaria Domiciliare- Fondo di Sviluppo e Coesione Progetto “S.FI.D.A. 3” della Società della Salute Pistoiese.

Al taglio del nastro erano presenti Gaia Guidotti, vicepresidente coop Nomos, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, Anna Maria Celesti, presidente della Società della Salute di Pistoia, Silvia Mantero, direttrice della Società della Salute Pistoiese e della Zona Distretto di Pistoia, don Cristiano D’Angelo, presidente Fondazione Sant’Atto Pistoia.
Qui, il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 12, gli anziani con decadimento cognitivo possono trascorrere alcune ore in un spazio protetto e sicuro insieme ad altri. in modo creativo, impegnandosi in azioni quotidiane o sperimentando attività creative come musica, arte, disegno.
Il personale dell’Atelier Alzheimer è composto da un team di professionisti, psicologi, educatori, operatori socio sanitari, assistenti di base e musicoterapeuti.
Il servizio è destinato a pazienti con malattia in fase lieve e si aggiunge al Centro Diurno e al Centro diurno Alzheimer già presenti sul territorio.
L’accesso prevede la valutazione da parte del servizio specialistico aziendale (Centro Diagnosi e Cura Disturbi Cognitivi gestito dalla Soc Geriatria Pistoia) che attiverà le successive fasi di presa in carico e l’inserimento nel percorso da parte dei servizi territoriali.

“Gli atelier, è scientificamente provato, hanno risvolti positivi sia per i malati sia per i cargivers. Gli anziani vengono stimolati a livello cognitivo, funzionale e sociale, partecipando ad attività manuali di gruppo che facilitano il mantenimento di memoria, attenzione, interesse, migliorando l’umore facilitando il mantenimento della capacità cognitive e motorie. I familiari possono avere del tempo per sé stessi, sapendo che l’anziano è in un posto sicuro, e possono ricevere informazioni, consigli, supporto da esperti” spiega Gaia Guidotti, vicepresidente di Nomos.

La cooperativa sociale Nomos opera dal 2010 in tutta la provincia di Firenze, sviluppando modelli innovativi di presa in carico ed erogazione di servizi socio-assistenziali, per anziani e disabili, in risposta alle necessità delle famiglie, ricercando un sistema pratico ed intelligente in grado di mantenere e ristabilire un adeguato livello di benessere e armonia tra i membri. Ha già attivi tre Atelier Alzheimer a  Firenze,  uno a Scandicci,  uno a Bagno a Ripoli,  uno a Figline Valdarno.

“Una bella notizia per la nostra città e per le famiglie che affrontano questa implacabile malattia – dichiara il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi – Il nuovo servizio è un arricchimento per la nostra comunità e voglio augurare buon lavoro ai medici e a tutti coloro che con professionalità porteranno sicuramente beneficio ai pazienti. L’esperienza positiva fondata sull’arte, sulla manualità, sulla creatività e sullo stare insieme mi fa venire in mente un’altra esperienza, quella sensoriale, dei giardini terapeutici per i malati di Alzheimer che proprio a Pistoia, patria del vivaismo, si progettano.

“Offrire ai malati di Alzheimer un luogo sicuro e protetto, di socializzazione e di cura, perchè ogni persona è seguita da personale esperto, era un nostro obiettivo insieme all’altro: dare sostegno ai familiari che possono affidare a questo servizio i loro cari – dichiara la dottoressa Anna Maria Celesti, presidente della SdS pistoiese – Siamo quindi particolarmente soddisfatti di iniziare l’anno nuovo mettendo a disposizione della nostra comunità un progetto rivolto al miglioramento della qualità della vita di coloro che soffrono di Alzheimer. Tale progetto, è dimostrato, migliora la gestione della malattia ed è il primo del genere nella provincia pistoiese; esso, inoltre, per la sua valenza inclusiva ed aperta al territorio avrà ricadute oltre che sociali anche di carattere culturale facendo così sentire meno soli i malati e i loro familiari”.

“L’avvio di un progetto di questa levatura all’interno della Casa dell’Anziano di Monteoliveto – sottolinea il Vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli –  riconosce l’altissima qualità fornita dai servizi che afferiscono alla struttura, che fin dalla sua istituzione opera con la finalità specifica di aiutare la persona anziana affetta da sindrome di Alzheimer affinché riesca a mantenere le risorse cognitive e relazionali dando, allo stesso tempo, sollievo anche alle famiglie e facilitando il mantenimento del loro rapporto con l’anziano. In questo momento storico dove si acuiscono le solitudini, soprattutto da parte di chi è più anziano, servizi come quello della Casa dell’Anziano, portati avanti dal volontariato, avrebbero bisogno di un sostegno adeguato da parte delle istituzioni, in particolare dal servizio sanitario regionale, così da dare ulteriore slancio a progetti come quello che presentiamo oggi, che ci ribadiscono l’importanza della presenza di questi centri sul nostro territorio e del prezioso lavoro che in essi, grazie al personale attento e qualificato, vi viene svolto”.

“La Fondazione Sant’Atto, in un contesto di grande cambiamento per i servizi socio-sanitari territoriali, continua a rappresentare sicuramente un punto di riferimento per il trattamento diurno dell’anziano fragile, attraverso le tante attività e i progetti – evidenzia il Presidente della Fondazione Sant’Atto di Pistoia, don Cristiano D’Angelo – In questo momento stiamo ampliando i nostri servizi per mantenere il Centro Diurno all’avanguardia per quanto riguarda la gestione dell’Alzheimer e soprattutto per venire incontro alle richieste di supporto che provengono dalle famiglie”.


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